17 de mayo de 2013

NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI di FABIO GEDA



Se sei nato in Afghanistan, nel posto sbagliato al momento sbagliato, puoi stare certi che, anche se sei un bambino agile come una capra qualcuno può affermare che la tua vita gli appartiene. Specialmente se tuo padre muore mentre lavorava per un uomo potente e la merce, del furgone che guidava, é andata persa. In questo caso, forse, per evitare la tua cattura, tua madre ti dice di dovere uscire da casa e portarti in Pakistan, dove, dopo avere promesso di farti diventare un uomo buono, ti lascia al tuo destino.

Questo tragico gesto di amore è l'inizio della precoce vita adulta del protagonista, Enaiatollah Akbari, e del viaggio incredibile che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo mette in contatto con la miseria e la nobiltà degli esseri umani, nel corso della quale, tuttavia, mantiene l'ironia e un sorriso meraviglioso.

Ci sono dei libri che hanno buoni personaggi, dei libri che sono magistralmente narrati e dei libri con argomenti emozionanti e coinvolgenti. E poi, ci sono delle storie che sono così crude che non hanno bisogno di descrizione o caratterizzazione, e qui troviamo: “Nel mare ci sono i coccodrilli”

Fabio Geda è nato a Torino nel 1972. È uno scrittore italiano che lavora con i giovani in difficoltà. Lui scrive per diversi giornali e riviste italiane e insegna scrittura creativa alla Scuola Holden. “Nel mare ci sono i coccodrilli” è il suo romanzo più famoso, tradotto in diverse lingue.

È una storia breve, e si può leggere tutto d'un fiato. La scrittura di Fabio è fluida, fresca e fa venire voglia di sapere più cose sulla storia di Enaiat. Non dico molto di più perché è un libro che deve essere letto.

Vorrei sottolineare alcune cose che hanno catturato la mia attenzione. Prima di tutto la maturità che ha il protagonista, questo livello di maturità è condiviso dalla maggior parte dei bambini che incontra e sono nella stessa situazione. D’altra parte è molto interessante il concetto di amicizia che si forma tra di loro.

Questo, è un romanzo biografico. Se penso alla drammatica realtà che la madre di Enaiat aveva dovuto vivere, lasciando da solo il suo bambino in un altro Paese, pensando che era l’opzione migliore, mi vengono i brividi. Inoltre, quando ho letto le difficoltà che aveva attraversato un bambino così piccolo, le decisioni e le esperienze che aveva dovuto affrontare, veramente mi rendo conto di quanto io sono privilegiata.


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